Ho inserito nel post precedente il racconto Josefine la cantante, ovvero il popolo dei topi, credo l'ultimo scritto da Kafka. La traduzione che offro rispetta la mancanza d'ariosità nella prosa di K, in altri termini tradisce tale prosa il meno che può. K fu del resto un pensatore di grande sottigliezza, ma non sempre la sua sottigliezza riesce a distinguersi dal dubbio ossessivo o dall'oziosità. Dall'inciso, dall'arzigogolo.
Josefine è una storia che di animale ha poco, i topi c'entrano fino a un certo punto. In questione è il rapporto tra l'artista ed il popolo. Tra il popolo e l'artista. L'importanza della dimensione spettacolare dell'arte, la scontatezza della critica che rimprovera all'arte di non essere altro che impostura - "questo lo saprei fare anch'io".
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