lunedì 13 febbraio 2017

Kafka e le comiche

Di recente ho visto una comica con Stallio e Ollio dove i due insieme a due donne fanno un gran guazzabuglio con una tinozza d'acqua, e mi è tornato in mente un brano di America dove Brunelda dietro un armadio fa il bagno - nella stanza tre altre persone, Delamarche, Robinson e il protagonista del romanzo, Karl. In effetti le comiche americane del muto corrispondono a certi quadretti kafkiani, ciò inducendo a rivalutare il già noto versante comico kafkiano.

Ne Il castello (capitolo 11) si ha un assaggio della sistemazione che tocca a Frieda e a K, il protagonista, i quali sono alloggiati in un edificio scolastico assai spoglio, com'è ovvio, dal punto di vista abitativo. A parte la presenza comica dei due cosiddetti aiutanti o assistenti di K, che il lettore lento (come il sottoscritto impegnato a tradurre) tende a dimenticare, ma uno spettatore al cinema apprezzerebbe molto, la scena dell'arrivo di K nella sua abitazione di fortuna, mi ha ricordato certi scorci comico-miserabili di Chaplin, e anche di Totò (v. "Totò cerca casa")

sabato 4 febbraio 2017

L'emigrante secondo Kafka

Ho postato sul sito Scribd la mia traduzione di Amerika, il primo romanzo scritto da Kafka, con il titolo America, non con l'originale, Lo scomparso (Der Verschollene); il titolo fu dato da Max Brod, amico di Kafka. Fu un abuso, ma di gran qualità e bellezza.