(segue). Arrivati sul Laurenziberg l'Alto e il Basso si siedono su una panchina e lo sciupafemmine inizia a lamentarsi del suo innamoramento, dichiarando che si sente imprigionato e che progetta di liquidare l'Annetta dalle mani d'angelo. L'Alto è un po' stupito, ma ancor più si stupisce quando il Basso, in preda a una crisi diremmo di romanticismo isterico (che gli fa accusare l'Alto di insensibilità), si ficca una lama nel braccio. La ferita sanguina, l'Alto non sa che cosa fare, da ultimo i due si avviano, sostenuto il Basso dall'Alto, verso la città, laggiù, anche perché l'alba si avvicina e le cose della vita iniziano ad urgere. E così termina la prima versione di questo lungo racconto giovanile.
(Continua)
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