Il penultimo racconto di K qui pubblicato consiste in una relazione tenuta da uno scimpanzé al cospetto di professori universitari in merito alla trasformazione di lui stesso da animale selvatico in animale umanizzato, parlante e all'incirca integrato nella società con il ruolo di attrazione teatrale. Com'è ovvio si tratta di un racconto che si pone oltre la nostra abituale realtà, dal momento che gli scimpanzé non parlano né filosofeggiano come invece fa Rotpeter, questo il nome del protagonista. Si è tentati di non limitarsi a considerare l'animalismo di K, evidente, ma di apprezzare anche la distinzione da lui offerta tra via d'uscita (Ausweg) e libertà. Che non riguarda solo gli animali, ma tutti noi, che siamo, certo in modo meno crudele di quanto non capiti a Rotpeter, strappati dalla dimensione della nostra natura animale, tramite la cosiddetta socializzazione, ed immessi nella dimensione umana, matura, civile e così via. Di libertà non si può parlare, decentemente, per nessuno, ed allora acquista valore il modo di uscirne, dall'imprigionamento della civiltà; la via d'uscita.
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