mercoledì 28 settembre 2016

Kafka e i due elettricisti in convento - cerimoniosità

Il diverbio (capitolo 4 di America) tra Karl e i suoi due compagni da poco incontrati, Robinson e Delamarche, vivacissimo in sé, è reso dalla penna di Kafka alquanto cerimonioso, trattandosi di tre ragazzi, due dei quali pratici della strada e delle sue delicatezze. 
Mi ha fatto tornare in mente una barzelletta: due operai elettricisti all'opera in un convento di suore sono richiamati dal padrone. "La madre superiora s'è lamentata di voi, dice che avete bestemmiato e detto una marea di parolacce!" dice il padrone. "Noi? Ma no, è successo che Gigi mentre saldava, e io ero sotto di lui, m'ha fatto colare nel collo un po' di piombo fuso, allora io gli ho detto: ma Gigi, perdindirindina, dovresti fare un po' più di attenzione quando adoperi il saldatore!" risponde uno degli operai.

Forse però è la lingua tedesca di Kafka, a non funzionare, oppure lo stile cerimonioso gli serve, a K, per raggelare le scene?

In effetti nel testo si accenna alla cerimoniosità "europea" di Karl, nel capitolo intitolato "Il caso Robinson". Il protagonista è rimproverato dal portiere dell'albergo perché in qualche caso si sarebbe dimenticato, incontrandolo, di salutarlo. E Karl si difende, tra l'altro, dicendo che sta imparando in America uno stile meno cerimonioso di quello suo abituale.

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