martedì 13 agosto 2013

Schermaglie kafkiane (3)

(segue)

Anche nella versione A (Fassung A) di "Descrizione di una contesa", si legge che il nostro protagonista, l' Alto, continua a creare il paesaggio che sta percorrendo, neanche fosse un Autore, infine si accomoda sul ramo di un albero e inizia a dormire. Successivamente egli scorge in lontananza quattro portatori che sorreggono un baldacchino, sul quale sta seduto un Grassone, rasentando l'acqua di un fiume. Prima di finire travolto dalla corrente, il Grassone, personaggio alquanto extraeuropeo, si direbbe, fa in tempo a intrattenere l'Alto prima con certe sue considerazioni cosmologiche sulla Natura, sulle Montagne e così via, poi il racconto descrive un'esperienza meno elevata del Grassone stesso. Il testo, in altri termini, dopo la diversione extrauropea e cosmologica interna alla diversione fantastico-creativa, e prima surreale, torna alla realtà del mondo cittadino, da cui aveva preso le mosse.
Allora: il Grassone narra (evidentemente ad altissima voce, dato che l'Alto lo osserva da lontano!) di aver frequentato una chiesa, in passato, perché spesso una fanciulla degna di nota vi si recava e a lui piaceva guardarla. Naturalmente qualche volta la fanciulla mancava, e il Grassone ingannava l'attesa lasciando circolare lo sguardo tra i fedeli. 
La sua attenzione viene attirata da un giovane che prega dando spettacolo: la fronte a terra, non gli basta stare in ginocchio, costui si agita. Al Grassone questo Pregatore (Orante, ma meglio sarebbe "baciapile") non piace, è scandalizzato e un giorno blocca l'esibizionista devozionale all'uscita della chiesa. Lo interroga, vuol sapere, ma il Pregatore non risponde subito, anzi trascina il Grassone poco lontano, nell'androne di un edificio, e i due iniziano a parlare. Il Pregatore  non è una persona comune.

(continua)

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