sabato 12 maggio 2012

F.Kafka: La via di casa

Dopo il temporale si manifesta la forza di persuasione dell’aria! I miei meriti mi si mostrano e mi sopraffanno, e sia pure che non oppongo resistenza. Cammino, e il mio ritmo è il ritmo di questo lato della via, di tutta la strada, di tutto il quartiere. Sono a ragione responsabile di ogni colpo dato sui portoni, dei pugni battuti sui tavoli, di tutti i brindisi, delle coppie di amanti serrate insieme nei loro letti, sotto le impalcature dei nuovi edifici, contro i muri delle case nei vicoli bui, nelle ottomane dei bordelli. Valuto il mio passato in rapporto al futuro, ma li trovo entrambi eccellenti, non riesco a preferire l’uno o l’altro, e devo soltanto biasimare la sventatezza della provvidenza, che mi favorisce tanto. Invece, non appena entro nella mia stanza, mi sento un po' impensierito, ma senza che, salendo le scale, ne abbia trovato un valido motivo. Né mi serve molto che io spalanchi la finestra e che, da un giardino, salga della musica.

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