mercoledì 27 giugno 2012

F.Kafka:Di notte


Come in una riflessione, sono immerso nella notte. Nella notte. Intorno dormono. Che dormano a casa, distesi su solidi letti, sotto solidi tetti, rannicchiati su materassi tra lenzuola e coperte, è una messa in scena da quattro soldi, un’immensa auto illusione, in realtà si sono radunati in tempi successivi in un luogo deserto, in un campo aperto, innumerevoli, un esercito, un popolo, al di sopra di loro un cielo freddo, sotto di loro una terra fredda, buttati dove capita, la fronte appoggiata al braccio, la faccia al suolo, e respirano a stento. E tu sorvegli, sei un guardiano, agiti un pezzo di legno ardente al di sopra del tuo riparo di sterpi e così individui il guardiano che si trova più oltre. Perché sorvegli, tu? Si dice che qualcuno deve farlo. Uno deve esserci (...)*


*Non terminato.

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