Come in una riflessione, sono immerso nella notte.
Nella notte. Intorno dormono. Che dormano a casa, distesi su solidi
letti, sotto solidi tetti, rannicchiati su materassi tra lenzuola e
coperte, è una messa in scena da quattro soldi, un’immensa
auto illusione, in realtà si sono radunati in tempi successivi in un luogo deserto, in un campo aperto, innumerevoli, un esercito,
un popolo, al di sopra di loro un cielo freddo, sotto di loro una
terra fredda, buttati dove capita, la fronte appoggiata al braccio,
la faccia al suolo, e respirano a stento. E tu sorvegli, sei un
guardiano, agiti un pezzo di legno ardente al di sopra del tuo riparo
di sterpi e così individui il guardiano che si trova più oltre.
Perché sorvegli, tu? Si dice che qualcuno deve farlo. Uno deve
esserci (...)*
*Non terminato.
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