venerdì 1 giugno 2012
F.Kafka: In loggione
Se girasse sulla pista davanti al pubblico instancabile una cavallerizza stagionata e ansimante, se facesse il suo spietato collega schioccar la frusta, se si dimenasse da un mese di seguito, la cavallerizza, se buttasse baci dondolandosi sul vitino e continuasse questo suo numero tra i clamori continui dell’orchestra e del ventilatore - prospettiva grigia, applausi in calo prima, poi di nuovo alti, veri e propri colpi di maglio: allora magari un giovane loggionista correrebbe giù per la lunga scalinata attraversando ogni ordine di posti, si precipiterebbe nella pista e urlerebbe quel che segue: Basta!, tra le fanfare dell’orchestra, adattabile ad ogni caso.
Ma le cose non stanno così: una bella dama bianca e rossa sbuca volante dai tendaggi che le tengono aperti dei prodi in livrea. Il direttore, cercando pieno di deferenza i suoi occhi, le ansima contro come una bestia, ma fortuna vuole che lei sfoggi il suo cavallo pomellato come se del direttore fosse la nipote preferita, pronta a una corsa pericolosa; lui non riesce a decidersi a dare il segnale schioccando la frusta, da ultimo riesce a dominare le sue passioni, e via, dà il segnale, corre a bocca aperta accanto al cavallo a passi gravi, segue i balzi della cavallerizza con gli occhi fissi, a mala pena ne coglie la capacità artistica, tenta di mantenere il controllo con certi suoi urli in inglese, incita furiosamente alla più scrupolosa attenzione il palafreniere che regge il cerchio, prima del gran Salto Mortale * scongiura l’orchestra, le mani levate, di tacere. A cose fatte la piccola si solleva sul cavallo fremente, lo bacia sulle guance e non le bastano le ovazioni quando, sostenuta dal pubblico, sollevandosi sulla punta dei piedi si scuote con ampio gesto delle braccia la polvere dalla testolina spinta indietro; desidera condividere la sua felicità con tutto il circo.
Le cose stanno così, il loggionista osserva dal parapetto e senza rendersene conto piange, affondato nella marcetta finale che somiglia ad un sogno opprimente.
* in italiano nel testo.
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